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Archive for aprile 2010

Arrivano il Rapporto Rifiuti 2009 e il VI Rapporto sulla Qualità dell’ambiente urbano, presentati in questi giorni  dall’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Giunto alla sua dodicesima edizione, il Rapporto Rifiuti 2009 presenta i dati, aggiornati al 2008,  sull’intero ciclo di vita (dalla produzione e raccolta, fino allo smaltimento e alle diverse modalità di recupero) dei rifiuti urbani in Italia. Tra i tanti, emerge un dato in particolare: nel 2008, per la prima volta dal 1996 ad oggi, si è arrestata la crescita della produzione di rifiuti urbani in Italia.

Una buona sintesi del report, frutto del lavoro congiunto del Sistema delle Agenzie Ambientali (ISPRA/ARPA/APPA), condiviso anche con ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), si trova qui.

(Marta Picciulin)

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Educare al rispetto dell’ambiente e favorire azioni responsabili volte allo sviluppo di una città ecologica e solidale. Da queste premesse è nato lo spettacolo teatrale “Trash” che andrà in scena mercoledì 28 aprile, alle 20.30, al teatro Pasolini di Cervignano del Friuli con ingresso libero. (altro…)

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A volte le buone notizie arrivano anche da territori meno fortunati del nostro, dove quotidianamente si devono affrontare problemi derivanti da recenti conflitti. È il caso del Libano, dove si è inaugurato pochi giorni fa un grande impianto di smaltimento dei rifiuti e compostaggio, in grado di rendere autosufficienti la municipalità di Bint Jbeil e i comuni circostanti. L’iniziativa, promossa dalla Ong COSV e appoggiata dalla Direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina,  ha previsto la realizzazione delle adeguate infrastrutture e apparecchiature oltre che l’addestramento del personale tecnico ed amministrativo. Fondamentale è stata inoltre l’opera di sensibilizzazione svolta presso la popolazione locale per introdurre le buone pratiche della raccolta differenziata.  “Siamo riusciti a coinvolgere non solo scuole e strutture pubbliche ma commercianti, piccole imprese e famiglie, comunicando l’importanza di una corretta raccolta dei rifiuti” – afferma Stefano Moschini, responsabile locale del Cosv. Secondo il ministero dell’Ambiente libanese, i rifiuti solidi costituiscono il 90% del totale, con conseguente rischio di proliferazione di discariche a cielo aperto. Col progetto Cosv si stima di riuscire a trattare circa il 60% dei rifiuti urbani, con costi più contenuti e con la produzione, nel contempo, di compost. Quest’ultimo inoltre può essere rivenduto per scopi agricoli, andando ad alimentare un ciclo ecologico e virtuoso di cui una nazione così martoriata come il Libano necessita assolutamente.

(Gianluca Carta, 22/04/2010)

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cornetta da doccia trasformata in lampada da tavolo Una cornetta da doccia che ha fatto il suo tempo. Una lampadina alogena da 30 Watt e il suo filo. Questi gli ingredienti che danno vita a un oggetto utile e, a nostro avviso, artistico. L’autrice, Emanuela Falqui, ha interpretato la necessità di non disperdere tra i rifiuti un manufatto elaborato, trasformandolo nel contempo in un pezzo di design. La splendida foto di Fabio Bandel – neotenia.wordpress.com – evidenzia le contraddizioni di una materia forte ma manibolabile, come il tubo flessibile, e sembra associare l’opera a una forma naturale, come di rettile proteso all’attacco o uccello lacustre in timida attesa.

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Manga Farming è il nome di una coltivazione fatta crescere in mezzo ai fumetti. L’artista, Koshi Kawashi depone i semi delle piantine tra le pagine di giornalini legati in mazzetti, il resto lo fanno la luce e l’acqua.
In Giappone la tiratura dei Manga è elevatissima e con essa il numero di giornalini abbandonati ogni giorno. Allora perché non trasformare la carta da substrato di cultura a substrato di coltura?
L’installazione di cui riportiamo alcune immagini vive (e vegeta) nel centro commerciale Matsuzakaya (Nagoya).
Andrea Mameli, 18 aprile 2010
creazioni di Koshi Kawashi piante radicate nei fumetti

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Porta la sporta: 17-24 aprile. E poi per sempre.

Sono migliaia al minuto i sacchetti di plastica consumati. E da qualche parte devono finire: certo c’è qualcuno che li riusa, ma c’è anche chi li libera nell’ambiente incurante dei loro sentimenti.

I sacchetti di plastica finiscono ovunque e inquinano. Inquinano i mari e le campagne. Vengono mangiati dalle mucche e dalle foche.  Bloccano il volo del gufo e del gabbiano. E soffocano, soffocano, soffocano.

Per evitare tutto questo, dal 17 al 24 aprile c’è la settimana di sensibilizzazione Porta la sporta, un’iniziativa dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, con il WWF, Italia Nostra, il FAI e Adiconsum.

(danielegouthier)

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Non è durato nemmeno tre mesi il processo di attuazione del Sistri, il nuovo sistema informatico sulla tracciabilità dei rifiuti, voluto dal ministero dell’Ambiente ed approvato con decreto ministeriale del 17 dicembre 2009 ed il cui software house è stato realizzato dalla Selex Service Management SpA, gruppo Finmeccanica. Infatti, Stefania Prestigiacomo ha annunciato che venerdì 16 aprile 2010 sarà presentato al Consiglio dei ministri uno schema di decreto legge per prorogare fino al 30 giugno prossimo il termine ultimo di presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale – ovvero il vecchio Mud – sulla strada della “pensione” proprio dopo la nascita del Sistri. Ma evidentemente qualcosa non ha funzionato nell’adozione dello sponsorizzatissimo sistema, osteggiato subito dall’associazione di categoria degli autotrasportatori, TrasportoUnito, in quanto “sarebbe ancora fondamentalmente immaturo”. Continua a leggere

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Con mio grande stupore oggi ho appreso che il calcio non è lo sport più praticato al mondo. Sarà il basket, direte voi. O forse il tennis, o il nuoto o ancora l’hockey. Nossignori, niente di tutto ciò:  lo sport più diffuso è il golf, con i suoi sessanta milioni di praticanti nel mondo. Ma dove si cela la storia di rifiuti, in questo caso? Semplicemente dietro il simbolo di questo sport, ovvero la pallina da golf, la più venduta al mondo. Pallina, come forse già saprete, di plastica. E così, ogni anno, milioni e milioni di palline da golf vengono perdute, seminando tonnellate di plastica qua e là. A tal proposito lo scorso anno destò grande stupore la scoperta, da parte di una troupe americana che indagava sul mostro di Loch Ness, di un vero e proprio “arsenale” di palline di plastica adagiato sul fondale del lago. “All’inizio ce n’erano così tante che pensavamo fossero funghi di mare – racconta il capo della troupe – ma poi, quando abbiamo avvicinato la telecamera, siamo rimasto sorpresi nel vedere che di fatto erano palline da golf!”. Fortunatamente c’è chi non si è arreso a questo spreco e ha deciso di fare del recupero delle palline da golf la propria professione. È il caso di David Roston, fondatore della Lakeballs, azienda che si occupa del recupero delle palline da golf da fiumi e laghi di tutto il mondo. Fortunatamente non è l’unico aiuto che il mondo del golf dà all’ambiente, visto che ormai da qualche anno, come ci informa il blog www.ecostyle24.it, sono in commercio palline da golf biodegradabili, che a contatto con l’acqua si sciolgono in 24 ore rilasciando il contenuto interno, fatto completamente di cibo per pesci. Per ultimo vorrei segnalare questa splendida opera d’arte creata con vecchie mazze da golf: l’ennesima dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, di come la creatività ben si sposi con il riciclo.

(Gianluca Carta, 12/10/2010)

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floppy riciclati

nuova vita per i dischetti

Un gruppo di Facebook dedicato a una bella passione: quella di ridar vita ai rifiuti, trasformandoli in qualcosa di utile e bello. Una miniera di informazioni e di suggerimenti. Una vetrina per eventi e opere d’arte. Uno spazio di confronto molto stimolante.
Un esempio? I dischetti trasformati in portapenne. Davvero geniale. E carino.
Per trovarli cercate Design del riuso e iscrivetevi. Merita.
Andrea Mameli, Cagliari, 11 aprile 2010

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