Raccontare storie di rifiuti implica la meticolosa osservazione della monnezza quotidiana, pensando a come poterle concedere una seconda vita e, nel contempo, documentarsi su come altre persone esprimono la loro personale arte del riciclo. Ed è così che stamattina l’occhio si è posato su uno dei rifiuti più difficili da smaltire: il pacchetto delle sigarette. Difficile non perché sia composto da chissà quale materiale specifico, ma perché esso andrebbe scomposto e gettato in quattro diversi contenitori: la parte esterna dovrebbe andare in un contenitore per la plastica, il pacchetto di cartoncino andrebbe gettato nel cassonetto per la carta, la carta stagnola che racchiude le sigarette dovrebbe finire nel contenitore per l’alluminio e infine la cicca va buttata nell’indifferenziata. Tutta questo “smembramento”, unito al fatto che il vizio rende l’uomo ulteriormente pigro, fa sì che nella stragrande maggior parte dei casi il pacchetto di sigarette venga gettato per intero nell’indifferenziata, negando così a tutti i suoi componenti la possibilità di essere riciclati. Stranamente questa volta il magico mondo del web non è venuto incontro alle mie esigenze e mi ha lasciato con un pugno di mosche: nessuna notizia di riciclaggio creativo delle sigarette, salvo un video sui trasformers fatti con un singolo pacchetto ( http://www.toysblog.it/post/2357/i-pacchetti-di-sigarette-diventano…-transformers ). Fortunatamente dopo vari tentativi andati a vuoto, mi accorgo di avere la soluzione a portata di mano anzi… di blog! Ebbene sì, signore e signori… Oggi andremo alla scoperta dello Ciga-robot, un pupazzo composto da pacchetti di sigarette, ideato e realizzato niente di meno che da Andrea Mameli, firma stabile di questo blog! Abbiamo fatto qualche domanda ad Andrea per capire meglio come si è giunti alla realizzazione del Ciga-robot.
Andrea, ma come ti è venuta l’idea di costruire un pupazzo di pacchetti di sigarette?
“La lampadina si è accesa vedendo su Pinkaro ( www.pinkaro.it ) i lavori di Augustine Okubo con materiali poveri come barattoli, scatole e altro ancora. Ho pensato che anche il rifiuto del più futile e nocivo delle scorie da consumismo, ovvero i pacchetti di sigarette, potesse rappresentare una base di lavoro significativa. Sono ossessionato fin da bambino dalla perdita nei rifiuti di confezioni e pezzi di oggetti che secondo me non hanno finito la loro vita: mi riferisco a scatole colorate con la superficie intatta, ma anche parti di computer lucenti, plastiche intonse, parti di penne in splendido acciaio inox, molle efficienti e apparentemente nuovissime. Inoltre desideravo mostrare ai miei figli, Luca e Marco, che si possono fare cose carine anche senza essere artisti celebrati o artigiani conclamati.”
Quanti pacchetti hai utilizzato? E quanto tempo ha richiesto la creazione di Ciga-robot?
“Ho usato un centinaio di pacchetti ottenuti da una mia collega e da mia moglie. La raccolta potrebbe essere durata mesi ma non ho tenuto il conteggio del tempo. La costruzione si è invece consumata in quattro ore divise in due sere: colla a caldo, spago e qualche pezzo di cilindro di cartone assieme alle coloratissime confezioni di sigarette.”
Qual è stato il destino di Ciga-robot?
“Dopo due mesi di esposizione nei luoghi pubblici e a casa mia il Ciga-robot ha avuto la fine che meritava: con l’aiuto dei bambini ho smembrato il suo corpo e ho donato gli organi al grande Augustine. Mi sono divertito molto sia a crearlo sia a distruggerlo e se devo essere onesto lo rifarei!”
Vi abbiamo appena raccontato la storia di Ciga-robot, il supereroe dei rifiuti. Riuscirà qualcuno a ricomporlo? Provateci gente, avrete un nuovo amico ed eviterete un’inutile fine a centinaia di pacchetti di sigarette!
(Gianluca Carta, 07/03/2010)